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Autore: Marcello Camici
Titolo: Storia dell’alba dell’unità d’Italia a Portoferraio e all’Elba (1859-1860) attraverso documenti d’archivio
Anno di pubblicazione: 2020
Pagine: 416 ISBN:978-88-99014-49-0
Prezzo: € 20,00. Vuoi acquistare questo libro? Clicca qui! Un saggio storico che, attraverso documenti inediti conservati nell’archivio storico del Comune di Portoferraio, ricostruisce la vicenda politica e umana di tutta la Toscana negli anni 1859-1860, che ha contribuito a fondare l’idea dello Stato italiano. Basti pensare all’introduzione del metodo elettivo nella scelta delle rappresentanze comunali in sostituzione di quello “cieco” dell’estrazione da borsa; al riconoscimento dell’eguaglianza delle popolazioni italiane lombarde, parmensi, modenesi, romagnole che «non possono altrimenti qualificarsi per forestieri nel senso e per gli effetti contemplati dalle leggi civili e penali toscane»; all’istituzione del concorso pubblico con note di merito per il conferimento di cattedra nella pubblica istruzione. Nel 1859 a Firenze, capitale dello Stato granducale, scoppia una rivoluzione pacifica. Sotto l’incalzare della “causa nazionale”, che vuole indipendenza e libertà dal dominio austriaco, ha inizio la seconda guerra d’indipendenza e il granduca Leopoldo II d’Asburgo-Lorena, che ha assunto una posizione di neutralità, fugge via il 27 aprile 1859. È l’inizio della fine del secolare dominio Asburgo-Lorena sulla Toscana, fine che verrà sancita dall’Assemblea dei rappresentanti del popolo toscano nell’agosto successivo. È anche l’inizio di un periodo in cui il «Municipio si trasfuse nella nazione». Emerge la figura di Bettino Ricasoli che guida la Toscana verso l’annessione al regno sabaudo- piemontese. Inframezzati con quelli nazionali, gli avvenimenti che accadono a Portoferraio e all’Elba vengono riportati mese per mese e giorno dopo giorno attraverso circolari, decreti, dispacci e proclami del Governo di Toscana, lettere di Bettino Ricasoli al governatore dell’isola e al gonfaloniere di Portoferraio, verbali di riunioni del Consiglio comunale di Portoferraio e di altri paesi dell’isola, “offiziali” scritte sia dal governatore militare e civile di Livorno, Biscossi, che da quello dell’Elba, Niccolini.
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